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Nel 2003 ho Fondato il marchio PALLAVIDINI perché sentivo il bisogno di creare gioielli che fossero diversi da quelli che si possono trovare facilmente in commercio. Per me i gioielli hanno un valore non attribuibile solamente al valore economico, ma sopratutto al legame personale che la donna crea con  il proprio oggetto.

Oggi mi trovo, dopo 30 anni di lavoro in azienda, a voler parlare al pubblico per raccontare la mia esperienza di imprenditore, ma soprattutto di creativo.

La #donna e’ al centro del mondo e ho dedicato la mia vita all’universo femminile. E’ inaccettabile tutta questa violenza, frutto di estrema ignoranza, insicurezza, alterazione della natura umana. Tenere lontani i violenti dalle donne e’ solo un rimedio estremo, bisognerebbe intervenire prima che lo diventino. Ghettizzare i cattivi esempi anziché crearne degli eroi sarebbe il primo passo, fare capire che i veri #valori sono legati ai #sentimenti e non al materialismo, che la famiglia e la scuola sono importanti, che il lavoro e’ un diritto e un dovere, che la droga e’ uguale a morte, tutto questo e’ alla base.
La mia battaglia lavorativa e’ quella di diffondere l’idea che un #gioiello e’ un valore legato alla persona, che saperlo creare e’ un pure valore. Distacchiamoci dal mero desiderio di apparire, di vivere per il futile. Ricordiamoci che il valore del gioiello e’ in ciò che rappresenta, non in quanto si paga. W le donne, rispetto!

“Ci sarà chi proverà a farti sentire inadeguato, chi ti farà venire i sensi di colpa, chi proverà a farti cambiare idea, chi ti rifiuterà, chi ti prenderà per pazzo e ti dimostrerà indifferenza. Ricordati di non tradire mai la tua idea e che se ti addormenti di sera ti risveglierai con il sole.” Con le citazioni di due grandi artisti, io vi dico che non sono mai stato influenzabile, manipolabile e credo fortemente che il mondo sia una palla che gira. Falla girare dove vuoi tu.

La mia Azienda ha svolto un ruolo importante sul mercato nella produzione di gioielli, dalle origini negli anni 50, alla modernizzazione degli anni 80, dove contavamo circa 120 addetti in totale, con una produzione mensile di 80kg di media di montature di altagamma, fino a giungere alla struttura snella ed ultramoderna di oggi. La fabbrica e’ aperta al pubblico ed e’ un luogo simbolo per visite didattiche per apprendere l’arte orafa. Il progetto futuro, tramite acquisizioni di partner produttivi ci consentirà di sviluppare in quantità massiva gioielli top level per i più importanti brands, oltre al nostro.

Il mercato dei #gioielli e’ diviso in tre. Da una parte abbiamo brand internazionalmente riconosciuti che da una graduatoria su Google sono Cartier, Tiffany, Bulgari, Piaget, Harry Winston, De Beers, Chopard, Boucheron, Pomellato, Van Cleef & Arpels. Dall’altra abbiamo i conto terzisti, ovvero aziende di produzione medio/grandi che producono per questi brand. L’ultima fetta di mercato e’ occupata da aziende famigliari con un fatturato più contenuto, il cui valore non e’ il brand perché poco riconoscibile, ma il know how, l’#artigianalita’, soprattutto la differenziazione di prodotto che deve avere identita’ forte, mai simile a quella dei brand, con i quali non si può competere. A #Valenza si e’ delineato uno scenario in cui i protagonisti sono i terzisti. Gli altri con identità debole spariranno, quelli con identità forte saranno costretti a trovare partner per andare a diminuire l’enorme forbice che si e’ creata con i brand.

DARIO ALESSANDRO MARIAROSA

Mio nonno era un vigile urbano con la passione della pittura, mio papà un operaio, poi diventato imprenditore (vi raccontero’ piu’ avanti come), mia mamma era l’unica ad avere due soldi perche’ possedeva un calzaturificio.

La mia infanzia, trascorsa in un modesto alloggio che oggi e’ il mio ufficio e’ stata come per molti fatta di poche cose, pochi giochi. Eppure ancora oggi mi sento bambino e tramite il prodotto che ho creato, legato al tema della sfera, mi rivolgo a donne che come me si sono realizzate con sacrificio e come me vogliono sentirsi libere di esprimersi senza maschera, come fanno i bambini.

Perché sei caro? Perché pago stipendi, contributi, tasse, affitto negozi, adv, packaging, utilizzo materie prime di altissima gamma, il #design, i #brevetti , ho un #marchio registrato che ha un valore a bilancio, ho un’assistenza post vendita, certificati GIA, ovviamente la manodopera italiana e la mia azienda opera alla luce del sole. Se tolgo tutte queste cose anch’io potrei farti risparmiare, ma non lo faccio perché mi rivolgo a Clienti che hanno una certa #cultura e queste cose le capiscono. Chi vive nella troppa furbizia a volte paga di più in altro modo.

Libero mercato, libera scelta.
Il #lusso si paga, ma si vive. Chi vuole l’apparenza si accontenta di poco.
Alessandro Pallavidini
PALLAVIDINI Brillanri PALLAVIDINI

Trovo che investire in comunicazione cartacea, se non sei un colosso internazionale sia uno spreco di energie e soldi.

Il consumatore preferisce avere una qualita’ di prodotto e di servizio molto elevata, quando si rivolge ad un’azienda famigliare. Per cui sprecare a discapito dell’artigianalita’ può rivelarsi nocivo e provocare un effetto boomerang.

Adv Digitali in aree geografiche ristrette e target selezionati sono più contemporanei e mirati #pallavidini investe sulla continua ricerca, la carta resta agli alberi.

Nella testa di tanti gufi sono fallito migliaia di volte, pensiero che scaturisce da un complesso di inferiorità. Nella mia testa gli altri fanno sempre qualcosa di grande, pensiero imprenditoriale.

alex ball blog

La donna che sceglie le nostre creazioni desidera essere libera da ogni condizionamento. Chi indossa una “palla” al collo, gioca ed entra in contatto con la propria essenza, chi si lascia condizionare dall’opinione degli altri o dai media vive con una “palla” al piede.

Per comprare un gioiello ci vuole fiducia nei confronti di chi lo vende.

Non bisogna mai acquistare senza essersi informati prima sulla moralità e sulla serietà dell’azienda.
Inoltre, secondo il mio punto di vista, la regola principale è diffidare sempre di chi ha prezzi troppo bassi o fa sconti troppo alti.
Meglio spendere qualcosa in più che sprecare poco.

Oltre lo smalto, c'è di più

Molti mi chiedono: “Perché le sfere sono spesso smaltate? L’oro resta nascosto…”.

Chi sceglie PALLAVIDINI lo fa per se stesso, non per esibire. È un modo per avere qualcosa di prezioso, intimo, senza per forza attirare l’attenzione di chi si ferma alla superficialità.

L’essenza è la cosa più preziosa e non si vede, l’involucro invece, è effimero.

Ritengo che una delle cose meno pericolose dei nostri tempi sia indossare gioielli. Chiudere un gioiello in cassaforte per paura di un furto è come non guidare l’automobile per paura di fare un incidente.
Un gioiello è qualcosa che ci rappresenta, non possiamo separarci da qualcosa di caro. Per questo PALLAVIDINI non è ostentazione ma un profondo simbolo di appartenenza.

La mia voce... fuori dal coro

Sono una persona percettiva, attraverso una sensibilità che reputo più spiccata della media riesco ad intuire situazioni future, a cogliere i mutamenti di un mercato in rapidissima evoluzione. Con coraggio, perseveranza invento sempre, apro nuove strade, spesso insidiose, ma la cui meta mi dona grande soddisfazione: mi piacciono le sfide.

La mia fortuna è che gli altri spesso non capiscono le mie mosse, talvolta mi considerano un folle. Quando un competitor comincia ad apprezzare, comprendere, imitare, per me è tutto finito e sto già creando qualcosa di nuovo.

Non spendere tanto per avere quello che hanno tutti, spendi il giusto prezzo per essere diversa.